0. STORIA DELLA COLLEZIONE

Questa collezione di libri nasce per caso ed alla fine del secolo scorso.

Era il 1990 quando, dopo 15 anni di professione forense durante i quali la mia vita si era svolta tra famiglia e lavoro, cominciai a sentire la esigenza di dedicarmi un pò anche a me stesso.

Ricordo che, per combinazione, mi capitò tra le mani il Chronicon dell’Anonimo Salernitano e cominciai a leggerlo. Era una edizione curata dal Canonico Arturo Carucci ultimo erede di una famiglia di storici tra cui il padre, Carlo e gli zii Giacinto Carucci e Monsignor Arturo Capone.

Scoprii, quindi, quasi per caso, che Salerno non era solo quella cittadina chiusa tra il mare e le strade della movida, il cui palazzo per antonomasia era il Municipio o la sede del Tribunale, ma nascondeva, al suo interno, ora celati tra vecchie mura ora all’aperto monumenti importanti come  Castel Terracena, un invidiabile Duomo, un fatiscente castello di Arechi che, se ben ricordo, proprio in quegli anni cominciava, però, ad illuminarsi diventando un polo di attrazione per noi cittadini e per chi passava per Salerno. Era l’inaccessibile San Pietro a Corte in perenne restauro, era la Salerno romana che si aprì al mio sguardo per pochi mesi durante una campagna di scavi ai piedi del complesso monumentale di Santa Sofia ed era anche Foro romano in Piazza Abate Conforti, necropoli, decumano con la sua Via Tasso nella quale avevo abitato fino al 1960 e via via si apriva nella mia fantasia l’idea di una città diversa, una città sconosciuta a me ed a tanti altri.

Da quel momento cominciai a comperare e leggere libri su Salerno e si risvegliò quel germe che aveva inoculato in me mio nonno Berardino, direttore di un convitto salernitano, che non avevo mai conosciuto se non dai racconti di mio padre Francesco: il collezionismo come hobby e come voglia di colmare una lacuna: conoscere meglio la mia città nella sua storia, remota e vicina, dai Longobardi ed anche prima e fino alla esperienza di Salerno Capitale.

Le librerie salernitane erano la mia tappa fissa dopo le udienze e prima di ritornare in studio, fino a quando non trovai un libretto che elencava le librerie antiquarie di Napoli: librerie di cui non supponevo neppure lontanamente la esistenza, il valore e l’utilità.

E con quel libretto in mano, pagato 5.000 lire alla Libreria Internazionale, un sabato mattina presi il treno per Napoli con direzione la mai prima sentita strada denominata San Biagio dei Librai.

Ci arrivai dalla stazione di Piazza Garibaldi a piedi, attraverso i vicoli della vecchia Napoli, chiedendo di volta in volta fino a quando un garzone di un negozio alla mia domanda: “vado bene per San Biagio dei Librai?” mi rispose, e non lo dimenticherò mai, con un: “ci siete dentro!”

Girovagai infilandomi in quelle librerie che venivano indicate su quel libretto senza chiedere nulla, fino a quando entrai dai Regina perchè vidi in vetrina la parola “Salernitana” che compariva nel titolo di un frontespizio di un libretto intitolato Scuola Medica Salernitana id est … Fu quello il primo contatto con la più importante tradizione salernitana, la scuola medica ed i personaggi che ruotavano intorno a lei:  Arnaldo da Villanova, Trotula de Ruggiero, Matteo Silvatico, Giovanni Plateario. E poi scoprii che questi antichi studiosi avevano lasciato una eredità importantissima: le loro sperimentazioni sulla “forza delle erbe”, le loro intuizioni sugli umori del corpo umano dal cui equilibrio dipendeva la salute dell’uomo.

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NOTA METODOLOGICA:

Sulla Scuola Medica Salernitana si è detto tanto: delle origini, della storia, dei suoi autori e personaggi, e della sua fine, ma non tutti, studiosi o appassionati che ci si sono cimentati, hanno avuto la possibilità di pubblicare quanto hanno scoperto o pensato.

Io vorrei  fare qualcosa di diverso, raccogliendo in questa parte del sito, che ho chiamato “antologia”, ciò che hanno scritto gli altri che mi hanno preceduto, scegliendo quei passi che ho ritenuto degni di ricordo, di approfondimento, di discussione e di confronto. Ovviamente indicando autore ed opera!

Invito, chi leggerà queste pagine, di avvicinarvisi criticamente e poi scrivere, nella sezione “CONTATTI” ciò che riterrà degno di discussione.

11.02.19